Formula 1 - Renault dura "Heidfeld ci ha deluso"
“Abbiamo sensazioni miste su Nick. Dobbiamo ringraziarlo per il contributo allo sviluppo della monoposto ma le prestazioni in pista sono state ben al di sotto delle aspettative. Ci ha aiutato nel nuovo sistema di scarichi, cosa non certo semplice ma purtroppo non basta. Abbiamo scelto Nick per la sua grande esperienza e purtroppo il giudizio non può essere positivo”
Dietro queste parole ci sarebbe una strategia già avanzata del team di Gerard Lopez, pronto a consegnare il volante a Romain Grosjean nella prossima stagione. Possibile, secondo fonti brasiliane, l’impiego di Bruno Senna nel prossimo Gran Premio di Interlagos. Il pilota avrebbe già l’appoggio di uno sponsor importante per la gara in Brasile.
Formula 1 - Ferrari, una storia che va avanti...
Oggi, nell'anniversario dalla sua scomparsa, a ricordarlo ci ha pensato Luca di Montezemolo, attuale presidente della Ferrari, che ha spiegato come "L'esempio del Fondatore e' sempre attuale e in una ricorrenza triste come questa e' importante rinnovarne la memoria, soprattutto per i più giovani. E' stato un uomo che seppe guardare al futuro anche in momenti in cui il nostro Paese versava in una crisi drammatica, perseguendo con incredibile determinazione il suo obiettivo".
Enzo Ferrari nasce alla fine del Diciannovesimo secolo, più precisamente nel febbraio del 1898. Il giorno esatto non è facile da individuare visto che, come raccontato dallo stesso Ferrari, la data di registrazione all'anagrafe è posteriore di alcuni giorni rispetto alla data reale della nascita perché, a causa di una forte ed improvvisa nevicata, il padre di Ferrari non riesce a recarsi in municipio il giorno esatto della nascita del figlio.
In quegli stessi mesi, mentre l'Italia è in tumulto a causa delle difficili condizioni economiche e a un'integrazione nazionale non ancora totalmente avvenuta, in Francia Louis, Marcel e Fernand Renault fondano l'omonima casa automobilistica.
I primi passi di Enzo Ferrari nel mondo dell'automobilismo si muovono all' Alfa Romeo, dove entra nel 1920 come pilota. Nel 1929, dopo un lungo periodo di malattia che lo costringe lontano dalle corse, Ferrari fonda, sempre all'interno del gruppo Alfa Romeo, una sua scuderia di macchine da corsa, da quel momento conosciuta con il nome di scuderia Ferrari. Negli anni successivi Ferrari decide di scindere il suo team da quello Alfa e dopo la Seconda Guerra Mondiale la squadra, ormai di sede a Maranello, torna alle corse come scuderia autonoma.
Il marchio del cavallino rampante, che da sempre è elemento caratterizzante della scuderia, viene donato a Ferrari dalla contessa Paolina Biancoli, madre dell'aviatore Francesco Baracca. Eroe della Prima Guerra Mondiale, deceduto durante un'azione di ricognizione aerea nel 1918, durante gli anni del conflitto Baracca aveva aveva voluto incisa sul suo aereo l'immagine del cavallino.
La scuderia Ferrari centra la prima vittoria in Formula 1 nel 1951, mentre il primo titolo mondiale arriva nel 1952 con Ascari. Da lì l'azienda, che finanziava le scuderie sportive con la vendita delle auto, inizia una progressiva affermazione in tutte le competizioni automobilistiche, dando il via ad una storia che arriva fino ai giorni nostri e che si proietta negli anni futuri, continuando a inseguire le ambizioni del suo fondatore, che un giorno disse:
"Spesso mi chiedono quale sia stata la vittoria più importante di un’autovettura della mia fabbrica. Io rispondo sempre che la vittoria più importante sarà la prossima".
Formula 1 - Villeneuve "Kimi non meritava titolo 07"
“ALONSO HA PRESO TROPPO POTERE IN FERRARI” – Felipe sfortunato e schiavo, adesso, della presenza di un campione come Fernando Alonso: “Il problema è che Alonso è arrivato e in poco tempo ha preso troppo potere all’interno della Ferrari. Alonso ha saputo attirare su di se le attenzioni del team e quando succede questo in Formula Uno, quello che per forza di cose diventa il secondo pilota deve lavorare il doppio”.
Formula 1 - Massa "Resterò a lungo in Ferrari"
Sesto nella classifica iridata ma mai salito sul podio in questa stagione, il brasiliano ammette che "non siamo dove ci piacerebbe essere, soprattutto a livello di classifica. Ma il nostro ritmo gara è buono e credo che avremo circuiti più favorevoli da qui a fine stagione".
Per il titolo Massa è ormai fuori dai giochi ma il compagno di squadra Alonso può ancora rientrare in corsa. "Non possiamo arrenderci - aggiunge - Nessun pilota vuole perdere questa battaglia e abbiamo delle chance".